VILLA CASTRIOTA

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La storia inizia nel 1846 con la nascita di Luigi Castriota. Sono ormai 10 anni che l’Unità d’Italia è cosa fatta e Luigi, ormai trentacinquenne, convola a nozze con Isabella De Simone. Luigi e Isabella amano la vita bucolica e la campagna ed in occasione dei lavori di ristrutturazione del palazzo incaricano un artista (tal Paiano, pittore emerito) di decorare con scene agresti il soffitto della “galleria”, come veniva chiamato il grande salone. Una frase celebre di Cicerone sul lavoro nei campi completa l’opera d’arte.

Alcuni anni dopo Luigi, già proprietario terriero e noto amministratore di grandi aziende, fa il grande passo: acquista la masseria dai Bardoscia di Galatina. Originariamente estesa 77 ettari, prevalentemente ad oliveto, contava inoltre varie produzioni agricole: 10 ettari per la coltivazione di negroamaro e malvasia, che gli frutteranno due diplomi, due medaglie di bronzo e una di oro; 5 ettari di grano, pomodoro per il commercio, ortaggi e verdure per uso familiare, fichi e mandorle in quantità, carrube per l’alimentazione dei cavalli allevati per il trasporto.
Per avvantaggiare la lavorazione delle olive attrezza l’azienda di un frantoio all’avanguardia per l’epoca fornito di moderne presse e di una locomobile a vapore per la movimentazione delle molazze. Trascorrono gli anni, i figli nati son tanti ben nove, due di loro, Salvatore e Augusto, condurranno l’azienda sino alla metà del 1900. A continuare sarà Salvatore e dopo di lui l’unico figlio maschio Luigi. Attualmente passata nelle mani del figlio Salvatore che realizzerà la ristrutturazione del palazzo, oggi diventato accogliente e signorile luogo di ospitaltà.

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